Teresa de Cepeda y Ahumada nasce ad Avila (Spagna) il 28 marzo 1515.

Verso i sette anni legge con il fratello Rodrigo le vite dei santi: affascinata dall’ideale del martirio organizza insieme a lui una fuga verso la “terra dei mori”, ma i due vengono scoperti e riportati a casa.

Il padre l’affida alle suore agostiniane della città e Teresa comincia ad intuire la sua vocazione religiosa. Dopo un anno e mezzo lascia il collegio per motivi di salute e va a vivere a casa di uno zio, Pedro Sánchez de Cepeda, presso cui legge Le lettere di san Girolamo che la orientano sempre di più verso la vita religiosa.

Dopo tre mesi entra, nonostante la resistenza del padre, nel monastero carmelitano dell’“Incarnazione”, ad Avila. Veste l’abito religioso il 2 novembre 1536 e fa la professione solenne il 3 novembre dell’anno successivo.

A causa di una malattia è costretta a lasciare il monastero; suo padre, prima di condurla a Becedas per cure, la riporta a casa dello zio, dove legge il Tercer abbecedario di Francesco de Osuna - noto libro di preghiera dell’epoca -, che la introduce alla comprensione dell’orazione mentale. Le sue condizioni di salute peggiorano a tal punto che la si crede morta. Dopo alcuni giorni Teresa inspiegabilmente si riprende, pur rimanendo totalmente paralizzata, e in questo stato chiede di ritornare in monastero. Solo dopo tre anni di sofferenze potrà riprendere lentamente una vita normale, ma la sua salute rimarrà comunque fragile.

Nella quaresima del 1554 viene profondamente colpita dalla vista di una statua del Cristo sofferente - l’Ecce Homo - che provoca un radicale cambiamento nella sua vita. Teresa parla di “conversione”: da questo momento scopre in particolare l’umanità di Gesù, con cui comincia a relazionarsi in modo vivo e profondo in un intenso rapporto di amicizia. Inizia per lei un nuovo cammino, che sottopone al discernimento di diversi confessori, ricercati per dottrina e santità di vita: un confronto che Teresa manterrà costantemente aperto, come segno della sua appartenenza alla Chiesa di cui si sente figlia.

Desiderosa di maggiore raccoglimento e di preghiera, il 24 agosto 1562 fonda, con un nuovo stile di vita monastica, il primo monastero di Carmelitane Scalze ad Avila, cui ne seguiranno altri; nel 1568, con l’aiuto di Giovanni della Croce, inaugura il primo convento di Carmelitani Scalzi. L’Ordine si espande sotto la guida di Teresa, che continua ad essere un riferimento per le comunità sia femminili che maschili anche dopo la sua morte, avvenuta il 4 ottobre 1582.

Teresa è canonizzata il 12 marzo 1622, dichiarata Compatrona della Spagna nel 1812 e proclamata da Paolo VI,  il 27 settembre 1970, Dottore della Chiesa, titolo mai conferito prima ad una donna.

Opere: Vita; Cammino di perfezione; Castello interiore; Costituzioni delle Carmelitane Scalze; Fondazioni; Relazioni spirituali; Pensieri sull’amore di Dio (Meditazioni sul Cantico dei Cantici); Lettere; Poesie; Scritti minori.

Memoria liturgica: 15 ottobre

 

"In questa vita, Signor mio, non vi chiedo che una cosa: che mi baciate col bacio della vostra bocca. Ma fatelo in modo che la mia volontà, o Signore della vita mia, vi rimanga così unita da non più staccarsi dalla vostra, neppure se lo volesse, stanca di questa unione di amicizia"

S. Teresa di Gesù, Meditazioni sul Cantico